In un momento congiunturale come quello che l’economia del paese sta vivendo, l’accesso al credito è divenuto particolarmente difficile a causa di un freno posto dalle società di credito nell’erogazione di prestiti, ragion per cui la chiave di svolta di tale criticità è rappresentata da una particolare tipologia di credito al consumo, la cosiddetta cessione del quinto.
Questa forma di prestito viene concessa anche in presenza di altri b in corso, in presenza di segnalazioni negative (cioè come cattivo pagatore) nei Sistemi di Informazione Creditizia come la Crif in cui sono censiti i ritardi dei pagamenti, ed anche in presenza di protesti.
La cessione del quinto è un finanziamento garantito che viene erogato con una durata massima temporale di dieci anni, il cui rimborso rateale è predeterminato, appunto, ad un quinto (il 20%) dell’emolumento percepito in busta paga dal soggetto richiedente per tutta la durata del prestito stesso. Tale percentuale viene decurtata direttamente alla fonte dal soggetto che somministra il compenso mensile e viene applicata su base netta dell’emolumento percepito dal soggetto interessato.
La cessione del quinto è un tipo di prestito non finalizzato, per la cui concessione non è doveroso specificarne le motivazioni o le finalità del credito che si vuole ottenere.
Inoltre, poiché garantito dal reddito mensile, può essere erogato, a differenza degli altri prestiti, anche in assenza di idonee garanzie reali (ipoteca, pegno) o personali (fidejussioni).
A concederlo sarà il datore di lavoro per i privati, l’amministrazione per i dipendenti pubblici, l’ente previdenziale per i pensionati.
E’ palesemente desumibile che la cessione del quinto sia concessa solo in presenza di una rendita certa, di un salario o comunque di un emolumento. L’articolo 13/bis della L. 80/2005 ha esteso la possibilità di concessione della cessione del quinto anche a dipendenti con contratto a tempo determinato con il limite di durata della cessione che non può eccedere quella del rapporto di lavoro previsto.
L’importo massimo erogabile dell’Ente cessionario è determinato da tre fattori principali: l’età lavorativa del richiedente, il TFR accumulato, l’importo della busta paga.
L’entità della rata è costante e gli interessi sono predeterminati in fase di istruttoria.
Inoltre, è utile sapere che può essere rinnovata, anche con un altro istituto finanziario, in modo da ottenere altra liquidità, ma solo dopo che sia trascorso almeno il 40% della durata originaria del finanziamento.
Dei vantaggi della cessione del quinto ne potrà godere la società che concede il prestito perché avrà la certezza della puntualità del pagamento dei ratei e la garanzia del rimborso dell’intero finanziamento. Ne beneficerà anche il finanziato, dato che non avrà l’onere di preoccuparsi del versamento mensile da effettuare e non correrà il rischio di ritardi e di applicazioni di interessi di mora.
Vi invitiamo a valutare e comparare i diversi preventivi consultabili online su questo sito al fine di conoscere i vari tassi di interesse applicati dalle società finanziarie che erogano tale tipo di credito. Una conoscenza più approfondita dei tassi e delle condizioni contrattuali frutterà una scelta migliore e, sicuramente, più consapevole.